Dunque è questo il bello?!
Siamo in costante ricerca della bellezza, è innegabile.
Spesso i fotografi sono chiamati a raccontare, descrivere, esaltare qualcosa, spesso questo “qualcosa” è bello, potrebbe essere bello (la bellezza è sempre soggettiva, ovviamente); altrettanto spesso i fotografi sono chiamati “semplicemente” a raccontare, si sotto-intende a loro modo, con la loro visione, quindi si assume che il fotografo sappia rendere (in quel precedente “semplicemente”) il bello; nessuno vuole una foto brutta, è ovvio.
Ci si affida al fotografo quindi non perchè sa usare uno strumento ma perchè sa, attraverso quello strumento, esaltare le caratteristiche del suo soggetto.
Quindi è questa l’arte del fotografo. esaltare o meglio interpretare con un essenza del gusto ciò che è un qualcosa. E se questo qualcosa fosse brutto? cioè non intendo brutto soggettivamente, cioè che a me non piace ma a te potrebbe piacere, intendo proprio brutto brutto!
Qualcuno viene da te (fotografo) e ti dice: “ho questo, vorrei che lo fotografassi perchè anche se è vecchio, un pò abbattuto è pur sempre un prodotto che devo vendere in qualche modo, lo so che non è il massimo, ma so anche che tu con il tuo essere fotografo sai renderlo al meglio della tua visione”.
Essere fotografo
può significare spesso fotografare il bello, ma questo è facile; essere fotografo significa essere chiamati a fotografare qualcosa. Dare a questo qualcosa la sua identità, la sua essenza nel suo essere lì in quel momento. L’essere fotografo ti fa sentire un po’ padrone un po’ schiavo; ti da la possibilità di rendere qualcosa identitario e allo stesso tempo sei spesso concentrato a dover piegare il tuo tempo a rendere qualcosa, anche se non ti piace, anche se non ne hai voglia, in modo unico, perchè in quella immagine risiederà l’identità di un qualcosa.
Ad un certo punto poi ti accorgi che non esiste più il bello e il brutto ma esiste solo il tuo modo di vedere il mondo, e se quel modo piace a molti allora sì, puoi sentirti un po’ d’essere fotografo.
nota sull’immagine: le zucche non sono brutte, sono belle, non fraintendetemi. Ho scelto questa come immagine campione, di riferimento per queste mie parole, non perché sono stato costretto a fotografarle, ma per un altro motivo: la zucca cresce libera, può crescere come vuole, intendo come forma, la zucca sa di avere una sua forma, se ne compiace, è bella, ma soprattutto se ne frega di essere…lei è!