la ricerca del consenso crea mediocrità
è quello che dice e afferma Oliviero Toscani in una bella intervista fatta qualche tempo fa per TVN, ed io vorrei partire proprio da questo concetto per fare delle considerazioni sulla fotografia e l’immagine oggi.
Oggi tutto ciò che ci circonda è immagine, tutti sono fotografi anzi soprattutto tutti fanno fotografia (che è ben diverso da fare il fotografo anche se questo lo sanno e capiscono in pochi) e per fortuna o purtroppo (dipende dai punti di vista) l’era del web 2.0 ha creato e allo stesso tempo distrutto il concetto di fotografia, quello vero, quello che per anni autori del calibro di Newton, Testino, Ghirri, Basilico, Crewdson, Erwitt e tantissimi altri geni della fotografia hanno cercato di costruire, immagine dopo immagine idea dopo idea, pensiero dopo pensiero.
La fotografia per questi autori era vita, era la loro vita, ogni volta che scattavano mobilitavano mezza città (vedi Crewdson) o si isolavano e realizzavano un astrazione di paesaggio, ragionavano su un concetto, lo costruivano tassello dopo tassello fino a produrre un’immagine che potesse materializzare in parte la loro idea geniale. Qui non sto parlando di differenze tra analogico e digitale, qui non c’entra nulla la tecnologia, perchè oggi si sa quando una cosa è bella, o è fatta in un certo modo, o non so quando bisogna semplicemente criticarla, allora subito che si esce con “e vabbè ma è tutta fotoscioppata” (scritto male così rende meglio l’idea dell’idiozia dell’affermazione) subito che tutti si nascondono dietro il “e ma l’analogico…tutta un’altra cosa” e costoro, chi assurge a queste idiozie è proprio il primo che di fotografia e arte poi non ne capisce nulla.
è proprio il web 2.0 cioè quello dei social e della condivisione ad aver portato la così detta mediocrità, o meglio in realtà di fotografi bravi e che vale la pena citare ed esaltare ce ne sono davvero tanti e magari sono diventati “famosi” proprio grazie al web, ma questo è solo un’aspetto, quello che più balza agli occhi è la diffusione di una serie di personaggi che purtroppo con la loro smania di popolarità rovinano, anzi distruggono ciò che è la fotografia.
chi sono?
sono il popolo dei forum che si atteggia a grande esperto del settore quando in realtà non è nessuno, sono quelli che si erigono a critici di tecnica e grandi esperti di comunicazione, quando in realtà non sanno nemmeno da dove si parte nella lettura delle immagini, ma soprattutto sono gli “artisti” o quelli che si definiscono tali che sono la peggiore razza, spesso derivata da scuole come accademie che si credono ai vertici della categoria quando in realtà dovrebbero essere collocati spesso sotto i piedi. Purtroppo mi tocca generalizzare e non vorrei perchè non sono uno che fa di tutta un’erba un fascio ma purtroppo non posso che constatare che la maggior parte di loro sono improvvisatori e ciarlatani che di artistico e creativo hanno davvero ben poco se non le loro stesse parole.
Purtroppo questa gente spopola su tutte le piattaforme e contamina il web di immagini che ledono letteralmente l’immagine della fotografia.
A mio avviso ciò che manca oggi giorno è la capacità di scegliere, la capacità di autocensurarsi e di capire se stessi cercandosi nelle parole, commenti e “mi piace” degli altri. è classico vedere gente (artisti, fotografi, ecc) che pubblicano qualcosa nella speranza di capire se ciò che hanno fatto è buono e può funzionare o meno, gente che cerca il consenso non potrà mai essere per definizione artista ne creativo, perchè come dice Toscani la creatività è davvero altrove.
Tutto questo marasma, questo calderone di gente pseudo professionisti lede un mercato già di partenza leso da una serie di problematiche. Purtroppo vanno dentro a tutto questo calderone poi i clienti, gente che cerca da lato suo il meglio al meno, e che pur di risparmiare qualche euro cerca o si affida al “fotografo” che un tempo non si sarebbe definito più che fotoamatore, che gli realizza una campagna che il cliente stesso non sa se definire buona o no, perchè non ha più alcun termine di paragone, se non quello delle grande aziende che sanno bene che l’immagine sarà la loro arma di conquista del mercato, e che è tutto ciò che un’azienda ha per fare pubblicità a se stessa, e non deve badare a spese per la sua realizzazione finale.
L’immagine è tutto per l’economia globale e se le aziende (soprattutto i medi e piccoli imprenditori) non lo capiscono allora è sicuro che non andranno mai avanti, non faranno mai quel salto che li ergerà da piccole realtà di paese a grande firma che vuole fare la così detta e tanto blasonata moda fashion, e come afferma toscani ricordiamoci che Benetton non erano altro che un’azienda di maglieria, tanti colori ma un unico prodotto che ora è solo immagine!
inserisco il video dell’intervista a Toscani per conoscenza: http://www.youtube.com/watch?v=Pk6KM8iX_7U
PS: vorrei sottolineare che non sono un fan di Toscani, lo ammiro per alcune cose e non posso ascoltarlo e tollerarlo per altre, questa volta sono d’accordo con lui per molte cose che dice e afferma sono in disaccordo su altre.
The search for consensus creates mediocrity
is what he says and says Oliviero Toscani in a nice interview made some time ago for TVN, and I would like to start from the concept to make some considerations on the photograph and the image today.
Today everything around us is an image, they are all photographers indeed above all do photography (which is very different from being a photographer even if they know and understand a few) and fortunately or unfortunately (depending on your point of view) ‘s Web 2.0 was created and at the same time destroyed the concept of photography, the real one, the one that for years the authors of the caliber of Newton, Testino, Ghirri, Basil, Crewdson, Erwitt and many other genes of photography have tried to build image image after idea after idea, thought after thought.
Photography for these authors was life, it was their life, whenever I snapped mobilized half of the city (see Crewdson) or were isolated and realized an abstraction of landscape, were thinking of a concept, building it piece after piece to produce a that could materialize some of their brilliant idea. Here I am not talking about the differences between analog and digital technology has nothing to do here, because today we know when something is beautiful, or is done in a certain way, or simply do not know when to criticize, then once that is comes up with “oh well it’s all about fotoscioppata” (misspelled so makes a better idea of idiocy of the statement) immediately that all hide behind the “but the analog … and another thing” and they, who rises to this nonsense is just the first one that photography and art then do not understand anything.
it is the web 2.0 that is of social and sharing have led to the so-called mediocrity, or rather in the reality of good photographers and that is worth mentioning and enhance there are so many and maybe have become “famous” thanks to web, but this is only one aspect, the one that strikes the eye is the spread of a series of characters that unfortunately with their thirst for popularity ruin, even destroy what is photography.
Who are they?
are the people of the forums that poses as a great expert when in fact there is none, are those who set themselves up as critics of technique and leading experts in communication, when in fact they do not even know where the reading of the images, but above all the “artists” or those who call themselves such that they are the worst race, often derived from schools such as academies who believe in their class when they really should often be placed under the feet. Unfortunately I have to generalize and I would not because I’m not one who makes a bundle of the whole herb, but unfortunately I can not but note that most of them are improvisers and charlatans of artistic and creative really have very little if their own words.
Unfortunately these people depopulated on all platforms and contaminates the web of images that literally affect the image of the photograph.
I think what is missing nowadays is the ability to choose from, the ability to censor themselves and understand themselves cercandosi in words, comments and “like” the other. is classic to see people (artists, photographers, etc) publish something in the hope to figure out if what they have done is good and it can work or not, people seeking the consent can never be by definition it creative artist, because as he says Toscani creativity is really elsewhere.
All this chaos, this cauldron of people pseudo professionals affecting a market already starting damaged by a series of problems. Unfortunately, they go in to all of this cauldron then customers, people who seek the best from his side at least, and that just to save a few euro or search relies on the “photographer” who once would not have defined more than an amateur photographer, who created a campaign that the customer does not know whether to call good or not, because he has no longer any basis for comparison than that of large companies are well aware that the image will be their weapon to conquer the market, and that is all what a company has to advertise itself, and not to spare no expense for its final realization.
Image is everything to the global economy if companies (especially small and medium entrepreneurs) do not understand it then it is sure that will never go forward, will never make that leap of them rises up from small country with a large signature who wants to make the so-called noble fashion and so fashion, and as stated Tuscan remember that Benetton were nothing more than a company of knitting, so many colors but one product which is now only image!
I put the video of the interview with Toscani for knowledge: http://www.youtube.com/watch?v=Pk6KM8iX_7U
PS: I would like to emphasize that I am not a fan of Toscani, I admire him for some things and I can not tolerate it and listen to others, this time I agree with him for many things he says and says they disagree on others.